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LEISHMANIOSI

Cos'è e come si manifesta la leishmaniosi canina
La leishmaniosi canina è una grave malattia parassitaria sostenuta da Leishmania sp. e trasmessa ai cani dalle femmine di flebotomi (o pappataci), piccoli insetti di aspetto simile a quello delle zanzare, attivi nelle tarde ore serali e durante la notte nella stagione calda, che fungono da unico vettore del parassita sia nel cane che nell'uomo. Nei cani in cui, in seguito alla trasmissione del parassita, si sviluppa l'infezione, questa si manifesta dopo un periodo di tempo variabile con un generale deperimento delle condizioni fisiche. In fase avanzata, l'animale va incontro a insufficienza renale secondaria a glomerulonefrite da deposizione di immunocomplessi e muore.

Diffusione
La leishmaniosi canina è stata descritta in tutti i continenti, eccetto Antartide, Australia e Isole del Pacifico, dove il flebotomo non è presente. Nel nostro continente, è endemica in tutte le nazioni che circondano il Mare Mediterraneo.
Nonostante in passato la presenza di flebotomi sul territorio italiano fosse circoscritta alle regioni del centro e sud, comprese le isole, e ad alcune aree costiere del nord (es. Liguria), oggi la loro diffusione interessa anche aree in passato indenni come la Lombardia, il Trentino, il Piemonte, l'Emilia Romagna e il Veneto: dai dati del network scientifico di monitoraggio e mappatura della leishmaniosi canina LeishMap (un network formato da rappresentanti dell'Istituto Superiore di Sanità e istituzioni universitarie) emerge, infatti, che attualmente i focolai di infezione si collocano uniformemente in tutte le aree costiere, collinari e pedemontane della nostra penisola.



Cosa può fare il proprietario
A differenza di quanto succede per l'uomo, che, curato, guarisce dall'infezione, le terapie attualmente disponibili non sono in grado di eradicare completamente la leishmania nel cane anche se possono indurre la remissione della patologia per un periodo di tempo più o meno lungo, naturalmente a patto che la leishmaniosi venga diagnosticata per tempo. La prevenzione consiste nell'adottare una serie di provvedimenti per ridurre il rischio che il cane venga punto dai pappataci:
limitare le passeggiate serali e notturne
farlo dormire in casa durante le ore notturne, applicando zanzariere a maglie fitte alle finestre
fare uso di prodotti repellenti specifici, espressamente indicati per proteggere dalla puntura dei flebotomi.
Poiché non esistono farmaci in grado di guarire la malattia, l'adozione contemporanea di tutti questi provvedimenti (nessuno dei quali è, ovviamente, efficace al 100%) rappresenta attualmente l'unica arma disponibile per proteggere il cane. La prevenzione rappresenta anche uno strumento fondamentale per ridurre il rischio di diffusione della malattia, poiché i cani infetti rappresentano il "serbatoio" dell'infezione: attraverso la puntura, infatti, i flebotomi possono assumere il parassita e trasmetterlo, in seguito, ad altri animali sani.

I repellenti

Alcuni antiparassitari, sotto forma di spot-on, spray e collare oltre ad essere attivi nel prevenire le infestazioni da pulci, zecche e pidocchi hanno un effetto repellente nei confronti di zanzare e flebotomi, grazie alla presenza nella loro formulazione di piretrine (permetrina e deltametrina):
•spot-on Advantix (Bayer); collare Scalibor (Intervet)
•il Frontline è un antiparassitario senza effetto repellente
•oltre a questi, esistono altri prodotti,  Exspot spot-on (Schering Plough) e Duowin spray (Virbac).
 
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